Kingdom Come: Deliverance 2 – Lo sviluppatore parla dopo le polemiche

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In un recente thread sui social media, Daniel Vávra, cofondatore di Warhorse Studios, ha affrontato le voci che circolano su Kingdom Come: Deliverance 2. Le voci suggerivano che il gioco fosse stato vietato in Arabia Saudita a causa di una presunta cutscene gay non skippabile. Le voci suggerivano che il gioco fosse stato vietato in Arabia Saudita a causa di una presunta cutscene gay non skippabile. Vávra ha immediatamente smentito queste affermazioni e ha sottolineato che il gioco non contiene alcuna cutscene non skippabile e non è stato vietato in nessun paese, “almeno per quanto ne sappiamo”.

I commenti di Vávra sono stati sollecitati da un tweet di un portale di notizie saudita che è stato ampiamente condiviso sia sui social media che sui forum di gioco. Ha colto l’occasione per chiarire diversi aspetti di Kingdom Come: Deliverance 2, tra cui la presenza di personaggi gay, spiegando che i giocatori sono liberi di vivere avventure omosessuali se lo desiderano. “Tutte le vicende sono puramente facoltative”, ha sottolineato, aggiungendo che i personaggi del gioco sono consapevoli delle norme sociali dell’epoca, che consideravano tali relazioni un peccato proibito.

Una narrazione più diversificata

Warhorse Studios ha annunciato che Kingdom Come: Deliverance 2 sarà caratterizzato da un cast più eterogeneo rispetto al suo predecessore, che era stato criticato per la sua mancanza di rappresentanza. L’ambientazione del gioco si sposta dai villaggi rurali a una città cosmopolita assediata da potenze straniere, consentendo una più ricca varietà di personaggi. Vávra ha spiegato che il personaggio di Musa, un nobile istruito del Regno del Mali, arriva in Boemia come parte della corte reale, aggiungendo dinamiche uniche alla storia.

Ha osservato: “Il modo in cui parla e si comporta ha una ragione”, sottolineando che la narrazione rimane fedele allenorme socialidella Boemia del 1403piuttosto che essere rivolta a un “pubblico moderno”. Questa frase, spesso usata nelle discussioni sulla “diversità forzata” percepita nei media, è diventata un punto di contesa nei dibattiti culturali in corso.

Kingdom Come: Deliverance 2 contro le narrazioni odiose

Nelle sue osservazioni conclusive, Vávra ha espresso preoccupazione per il comportamento negativo di alcuni gruppi che affermano di lottare contro ciò che percepiscono come narrazioni “da svegli”. Ha osservato: “La quantità di comportamenti odiosi è davvero triste e danneggia qualsiasi causa ad essa associata”. Anche Ubisoftha dovuto affrontare commenti similisulla presunta “wokeness”. “