Activision: causa delle famiglie di Uvalde contro il produttore di Call of Duty

0
59

La tragedia del massacro della scuola di Uvalde, in Texas, ha attirato l’attenzione di tutto il mondo nel 2022. Ora, due anni dopo, i genitori delle vittime fanno causa al produttore di Call of Duty Activision. La causa è diretta anche contro il produttore di armi e Meta.

Josh Koskoff, rappresentante dei genitori, ha dichiarato: “Esiste un legame diretto tra il comportamento di queste aziende e il massacro di Uvalde”. Ha aggiunto: “Questo mostro a tre teste lo ha esposto deliberatamente alla pistola, lo ha condizionato a vederla come una soluzione a un problema e lo ha addestrato a usarla. “

Le accuse che i videogiochi promuovano la violenza non sono nuove, ma non sono mai state provate. L’Entertainment Software Association (ESA) ha commentato: “Siamo rattristati e indignati per gli insensati atti di violenza. Allo stesso tempo, respingiamo le accuse infondate che collegano queste tragedie ai videogiochi. “

La causa sostiene che l’autore della strage giocava da anni aCall of Dutycompreso un gioco con la stessa pistola che ha usato. Activision ha definito il massacro “orribile e straziante” e ha espresso le sue più sentite condoglianze alle famiglie e alle comunità colpite. L’azienda ha sottolineato che milioni di persone in tutto il mondo si divertono con i videogiochi senza ricorrere alla violenza.

Activision: denuncia e reazioni

Le famiglie di Uvalde stanno facendo causa anche a Meta e al produttore dell’arma del delitto. Questo è accaduto nel secondo anniversario dell’attacco alla Robb Elementary School. L’uomo armato uccise 19 studenti e due insegnanti. La polizia non ha affrontato il colpevole per oltre un’ora.
Lo stesso giorno, diverse famiglie hanno intentato una causa da 500 milioni di dollari contro la polizia del Texas. Oltre 370 agenti hanno risposto alla chiamata al 911, ma hanno aspettato più di un’ora prima di affrontare il colpevole. La nuova causa sostiene che il colpevole giocava a Call of Duty da quando aveva 15 anni. Le famiglie accusano Instagram di non aver applicato le sue regole che vietano la commercializzazione di armi e contenuti dannosi per i bambini.

L’importo del risarcimento richiesto nelle nuove cause non è stato reso noto. L’autore del reato ha aperto un conto online con Daniel Defence prima del suo 18° compleanno e ha acquistato la pistola non appena ha potuto.

La causa intentata dalle famiglie Uvalde contro Activision, Meta e il produttore di armi Daniel Defense solleva ancora una volta la questione della misura in cui le aziende sono responsabili dell’impatto dei loro prodotti. Mentre i querelanti sostengono che esiste un legame diretto tra le azioni di queste aziende e la tragedia, sia Activision che laEntertainment Software Associationsottolineano la mancanza di basi scientifiche per un legame tra videogiochi e violenza nella vita reale.

Queste battaglie legali evidenziano i dibattiti in corso nella società sulle cause della violenza e sul ruolo dei media e della tecnologia. A prescindere dall’esito della causa, resta la necessità di affrontare le cause alla base di queste tragedie e di adottare misure efficaci per prevenirle.