Baldur’s Gate 3: sono contento di aver avuto una sfortuna del cazzo nella palude

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In realtà, Dani è sempre un po’ scontrosa quando tira solo uno. Ma il fatto che abbia sbagliato più volte un test con i dadi la rende molto felice, a posteriori.

“Che cazzo di @!§” Per la terza volta fallisco quella stupida prova di dadi nella Palude del Sole e ci spreco tutti i miei punti ispirazione. Tutto questo perché sono curioso di sapere perché i campanelli d’allarme suonano alla mia druidessa quando entra nel bellissimo e pacifico dungeon della palude.

Col senno di poi, sono contento che la fortuna dei dadi mi abbia abbandonato a questo punto, perché quelle che seguono sono alcune delle interazioni più divertenti che ho avuto inBaldur’s Gate 3finora.

Attenzione, spoiler! Se non avete ancora trovato la Palude del Sole e volete viverla in prima persona, allora è meglio che smettiate di leggere a questo punto e torniate più tardi per raccontarmi le vostre esperienze!

Nulla è come sembra

Naturalmente, nonostante un test dei dadi sbagliato, noto subito che c’è qualcosa di sbagliato in questa palude. Il mio gruppo attraversa un piccolo ruscello, ma raggiunge l’altra sponda sanguinante e con ferite aperte.

Innumerevoli prove di percezione (fallite) mi fanno sospettare qualcosa di brutto, ma non sono ancora arrivato alla capanna della strega. La missione che mi aspetta all’interno racconta una storia interessante, mi permette di prendere decisioni assurde e mi fa sentire un po’ come una fiaba oscura.

Ma preferisco raccontarvi tutte le schermaglie preliminari che ho vissuto prima di mettere piede nella capanna.

Naturalmente la mia druidessa deve parlare sempre e ovunque con gli animali. È un po’ strano che la palude brulichi di pecore, ma ehi, tutto è possibile a Faerûn, dopo tutto.

Ma invece di parlarmi gentilmente della sua vita spensierata e dei denti di leone, l’animale mi sorprende con una pessima imitazione di una pecora.

Il “MÄÄH”, memorizzato e molto sforzato, è convincente quanto la mia interpretazione di un uccello nel teatro scolastico in terza elementare, quando mi infilavo una piuma dietro l’orecchio e agitavo le braccia.

Beh, così sia. A una pecora è permesso essere di cattivo umore a volte. Ma sembra che la cosa riguardi tutti gli animali della palude. Un angolo più avanti, una rana impazzita mi aspetta, attaccando me e i miei compagni dal nulla.

L’incantesimo e l’inganno si rompono quando cerco di accarezzare un’altra pecora. La palude soleggiata si trasforma in un buco squallido e ammuffito. La fauna si rivela essere costituita da capinere, creature fatate feroci ed estremamente assetate di sangue.