Fallen Earth è un MMO del 2009 che ha avuto una storia interessante. Al lancio il gioco era una proposta insolita, e probabilmente troppo ambiziosa per il suo stesso bene: un sistema di combattimento ibrido FPS-RPG, un elemento di crafting in tempo reale, centinaia di armi e veicoli, un migliaio di chilometri quadrati di mondo per sei fazioni PvP su cui combattere e, naturalmente, molti difetti.
Il gioco non fu un grande successo e, due anni dopo il lancio, i diritti furono venduti all’editore GamersFirst, che lo portò sulla strada del free-to-play. Fallen Earth ha trovato una nicchia e si è trascinato fino a quando, nel 2018, l’editore Little Orbit ha acquisito i diritti e, un anno dopo, ha preso la decisione di chiuderlo temporaneamente citando problemi di prestazioni, vecchio codice del server, bug, exploit e, probabilmente il più importante di tutti, troppo pochi giocatori.
Dopo più di due anni offline, i server di FallenEarthClassic sono attivi! https://t.co/fUHlojoroP
– Fallen Earth (@FallenEarth) October 28, 2021
Scott era la principale forza trainante dietro l’acquisizione di Fallen Earth in primo luogo, e Little Orbit apparentemente ha piani futuri per una versione più completamente rielaborata e ricostruita del gioco. Ma per ora questo è tutto, anche se ci sarà una sorpresa molto gradita per chi è interessato a tornare.
“Per varie ragioni, non voglio monetizzare questa versione del gioco” scrive Scott. “È veramente free-to-play. Cercherò di attivare i premi dell’abbonamento di livello più alto per tutti, ma non ci sarà la possibilità di acquistare nulla dal negozio online”.
Questa compagnia ha riportato in vita un gioco morto e non vuole nemmeno far pagare i giocatori per questo privilegio: difficile da criticare. Ecco un tuffo nel passato: nel lontano 2009 PC Gamer diede un’occhiata all’originale Fallen Earth: “Sovraccaricato al lancio, Fallen Earth è rotto in troppi punti. Aspetta un po’ e l’ambizioso mondo potrebbe essere impressionante”. Beh, una dozzina di anni dopo, almeno si può dire che è ancora qui.